Il disturbi alimentari sono delle vere e proprie malattie che è fra le prime cause delle richieste di cure psichiatriche. Si riscontra prevalentemente nelle donne giovani, ma può manifestarsi anche in soggetti oltre i 30 anni. E’ uno dei cosidetti mali di vivere e spesso viene associato ai problemi che si ha in famiglia, con gli altri, ma sopratutto e prevalentemente con se stessi.
I disturbi alimentari come la bulimia e l’anoressia sono cominciati ad emergere in maniera più consistente dopo la fine della seconda guerra mondiale, in particolare per le donne da quando sono cominciate a cambiare le aspettative psicologiche riguardo a se stessi e al proprio corpo.
E’ una cosidetta patologia del benessere, come può esserlo in parte l’obesità. Infatti la bulimia e l’anoressia come disturbi alimentari, sono pressochè sconosciuti nei paesi in via di sviluppo.
Lo sfociare della malattia inizia spesso con l’inizio di una dieta o con le modifiche che iniziano ad avvenire per alcune donne con l’avanzare dell’età.
I rinforzi sociali hanno un enorme peso quando si parla di disturbi alimentari perchè molto spesso, una donna che manifesta l’intenzione con se stessa di migliorare il proprio corpo e il proprio aspetto fisico, si convince di essere migliore degli altri quando raggiunge l’obbiettivo di perdere peso con una dieta, rafforzando molto la sua convinzione innescando molti processi psicologici in ogni donna.
Quando però le diete diventano troppo drastiche e pesanti, il nostro corpo produce delle sostanze chimiche nel nostro cervello che determinano una maggiore sopportazione del dolore e delle sofferenze. Quando scatta questo meccanismo nel nostro cervello, inizia il vero punto di non ritorno verso la malattia e la soluzione al problema del proprio corpo risolta con la scarsa alimentazione, diventano motivo per una donna di soluzione e di vittoria.
Così come per l’alcolista che con l’alcol riesce a superare situazioni in cui il soggetto si ritiene inadeguato, allora si crea una convinzione della soluzione che in realtà è invalidante e degenerativa.
Il clima di questi tempi in cui crescono le ragazze, hanno un peso decisivo per i risvolti di questa malattia. La dove il ruolo femminile viene vissuto con confusione, è più difficile per una donna sviluppare un’identità femminile chiaramente definita ed armonizzare le aspettative e le esigenze personali con quelle del mondo esterno. Il fatto che questo disturbo si sia diffuso in forma epidemica negli Stati Uniti, ci riporta alle richieste sociali di quella cultura rispetto al ruolo femminile: il modello della donna di successo, competitiva e autonoma. A questo tipo di donna moderna, vengono associati la magrezza, la forma fisica e l’autocontrollo.